L’omicidio di Flavia Mello Agonigi risolto grazie al GPS di Google Maps: ecco come è stato trovato il killer reo confesso.
Il caso di Flavia Mello Agonigi, la donna di 54 anni scomparsa il 12 ottobre da Pontedera, ha trovato una risoluzione tragica grazie all’utilizzo del GPS.
È stato infatti il tracciamento delle coordinate del suo account Google a condurre gli inquirenti al luogo dove è stato ritrovato il suo corpo senza vita, in una cisterna a pochi metri dalla sua auto. Il presunto assassino è un uomo di 34 anni.
Omicidio Flavia Mello Agonigi: la svolta grazie a Google Maps
Le indagini, come riportato da Fanpage.it, hanno trovato una direzione decisiva quando la squadra mobile pisana, insieme al commissariato di Pontedera, ha avuto accesso all’account Google della vittima.
Analizzando i dati di geolocalizzazione, gli investigatori sono risaliti agli ultimi movimenti di Flavia Mello Agonigi, risalenti al giorno della scomparsa.
In particolare, una tappa nei pressi di Sant’Ermo, frazione del comune di Casciana Terme Lari, ha acceso l’interesse degli investigatori. L’auto della donna, una piccola utilitaria, risultava infatti parcheggiata da giorni vicino a una chiesa del borgo.
L’intuizione si è rivelata giusta quando, recandosi sul posto, gli agenti hanno rinvenuto il veicolo chiuso e abbandonato. L’auto era non lontano dalla cisterna dove poi è stato scoperto il corpo della donna.
A pochi passi, in un alloggio di fortuna senza corrente elettrica, viveva da circa un mese un meccanico disoccupato che aveva conosciuto la vittima tramite un sito di incontri.
L’uomo è stato immediatamente interrogato dagli inquirenti. Senza opporre resistenza ha confessato il delitto, dichiarando di aver colpito la vittima con quattro coltellate in seguito a una discussione.
Il movente dell’omicidio
Secondo la ricostruzione degli investigatori, la relazione tra il presunto e la vittima si sarebbe sviluppata rapidamente ma in modo conflittuale. L’uomo ha dichiarato che tra i due era nata una lite per motivi economici, culminata poi in un gesto fatale.
Stando alle dichiarazioni dell’uomo, l’aggressione sarebbe avvenuta nell’abitazione di fortuna dove risiedeva, successivamente occultando il corpo della donna in una cisterna adiacente.